Visto al TFF 31 ora nelle sale
Chi è quest'uomo che veleggia da solo in mezzo all'oceano?
Che cosa ci fà li, anziano e solo ? Cosa lo ha portato ad
essere li ? E perchè all'inizio del film chiede perdono e si
pente ? Se ci facciamo queste domande, legittime,
possiamo abbozzare una risposta: Un uomo anziano, sa
cos'è la vita e ha fatto delle scelte, e queste scelte lo
hanno portato lì. Sicuro di se stesso, delle sue capacità,
dei suoi mezzi, della sua barca. Se il mare è metafora
della vita, in cui navighiamo, lui ha scelto di farlo da solo.
La sua intelligenza e la sua forza hanno eliminato tutto ciò
che è in più e che non serve. Lui è regista e demiurgo della
sua vita, gli anni gli hanno insegnato ciò che serve e
veleggia solo e sicuro nel mare della vita. Ma proprio
quando è rilassato, tranquillo, al riparo delle sue convinzioni,
di avere tutto sotto controllo. Ecco l'imponderabile,
l'imprevisto che nessuno avrebbe mai diagnosticato.
Un container che galleggia alla deriva gli sfonda la barca
e imbarca acqua. Ovviamente sappiamo, quando un
imprevisto anche se improbabile sopraggiunge, correre ai
ripari. Comincia a riparare la barca, ma proprio quando avrebbe
bisogno del sereno, ecco una tempesta all'orizzonte (guai su guai)
che gli distruggerà lo scafo. Dopo di chè tutto precipiterà
in un rutilare di eventi catastrofici, si pensa di essere capaci
di far fronte. Ma puntualmente ci abbattono. Lui farà appello
a tutte le sue capacità e forze per sopravvivere ma la scelta di
essere da solo gli sarà fatale. Metafora sull'impossibilità di farcela
da soli nel mare della vita ? Detto questo, dopo il pregevole
"Margin Call" J.C. Chandor mette a segno un film girato e interpretato
coi fiocchi. Imperdibile. Uscirà in Italia il 06 febbraio 2014
5 Stelle