ma deve fare i conti con il tempo dedicato
alla madre, che è in ospedale in fin di vita…
Siamo lontani dall'arguzia e dall'intelligenza
dei vecchi lavori del regista. Moretti elegge a
suo alter-ego, Margherita Buy, perfetta in a quanto
a distacco e ad rappresentazione di una crisi inerte.
Ironia della sorte il personaggio più "vivo"
è la madre, una bravissima Giulia Lazzarini, che
stà morendo. Tutti gli altri, ad eccezione della giovane
nipote, sembrano fantasmi, in balia di se stessi e di
Moretti stesso. Non si tratta di un film
banale o brutto, ma privo di emozioni vere.
2 Stelle