Philomena - Stephen Frears 2013


Irlanda, 1952. L'adolescente Philomena viene 
mandata in convento per essere 'riportata 
sulla retta via', poiché è rimasta incinta. 
Ancora molto piccolo, il bambino viene dato 
in adozione a una benestante famiglia americana. 
Da allora, Philomena non si è data pace e ha speso
cinquanta anni in inutili ricerche. Grazie all'incontro 
con il giornalista Martin Sixsmith, incuriosito dalla 
sua storia, la donna si imbarcherà in un'avventura 
che la porterà in America dove scoprirà la 
straordinaria storia di suo figlio...
Un grande film inglese ed una strepitosa Judi Dench, 
con una sceneggiatura da manuale da far leggere 
in tutte le scuole di cinema. Quando l'unione fra 
scrittura, regia e attore resta sullo stesso piano 
ispirato, il risultato sono questi film. Pregnanti,
intensi, risolutivi. Aspra denuncia sulla crudele 
miopia del mondo cattolico. Premiata a Venezia  
solo la sceneggiatura, forse bisognerebbe citare 
in giudizio la giuria per aver evitato la Dench.

5 Stelle



                                                        

12 Anni Schiavo - Steve McQueen 2013




Nel 1841, Solomon Northrup - un nero nato libero nel nord dello stato di New York - viene rapito
e portato in una piantagione di cotone in Louisiana, dove è obbligato a lavorare in schiavitù per dodici anni sperimentando sulla propria pelle la feroce crudeltà del perfido mercante di schiavi Edwin Epps...
Steve McQueen ha esordito alla regia con una perla come Hunger, in cui soggetto, sceneggiatura e messa in scena erano un tuttuno. Coerenti e imperniate su un'unico asse. Ogni parte del progetto era al servizio dell'altro rendendo il risultato finale assolutamente unico e dando una forza alle immagini strepitosa. Con in sucessivo Shame il regista ha calibrato il tiro verso una maggiore fruibilità spettacolare, mantenendo intensità e forza espressiva. In questo film si nota chiaramente che McQueen vuole raccontarci la storia. A lui interessa mettere in evidenza la crudelta dell'animo umano, ponendo dei riferimenti fino ai giorni nostri. Ma è tutto il resto che manca. La cura delle immagini è svanita, la sintassi narrativa, i movimenti di macchina e le sue posizioni banalizzate per priviligiare una maggiore fruibilità al grande pubblico. La voragine standarizzante di Hollywood lo ha inghiottito e me ne rammarico. Molti stanno gridando agli Oscar, ma è sicuramente un abbaglio.

2 Stelle

All is Lost : Tutto è Perduto - J.C. Chandor


Visto al TFF 31 ora nelle sale

Chi è quest'uomo che veleggia da solo in mezzo all'oceano? 
Che cosa ci fà li, anziano e solo ? Cosa lo ha portato ad 
essere li ? E perchè all'inizio del film chiede perdono e si 
pente ? Se ci facciamo queste domande, legittime, 
possiamo abbozzare una risposta: Un uomo anziano, sa 
cos'è la vita e ha fatto delle scelte, e queste scelte lo 
hanno portato lì. Sicuro di se stesso, delle sue capacità, 
dei suoi mezzi, della sua barca. Se il mare è metafora 
della vita, in cui navighiamo, lui ha scelto di farlo da solo. 
La sua intelligenza e la sua forza hanno eliminato tutto ciò 
che è in più e che non serve. Lui è regista e demiurgo della 
sua vita, gli anni gli hanno insegnato ciò che serve e
veleggia solo e sicuro nel mare della vita. Ma proprio
quando è rilassato, tranquillo, al riparo delle sue convinzioni,
di avere tutto sotto controllo. Ecco l'imponderabile,
l'imprevisto che nessuno avrebbe mai diagnosticato.
Un container che galleggia alla deriva gli sfonda la barca
e imbarca acqua. Ovviamente sappiamo, quando un
imprevisto anche se improbabile sopraggiunge, correre ai
ripari. Comincia a riparare la barca, ma proprio quando avrebbe 
bisogno del sereno, ecco una tempesta all'orizzonte (guai su guai) 
che gli distruggerà lo scafo. Dopo di chè tutto precipiterà 
in un rutilare di eventi catastrofici, si pensa di essere capaci 
di far fronte. Ma puntualmente ci abbattono. Lui farà appello 
a tutte le sue capacità e forze per sopravvivere ma la scelta di 
essere da solo gli sarà fatale. Metafora sull'impossibilità di farcela 
da soli nel mare della vita ? Detto questo, dopo il pregevole 
"Margin Call" J.C. Chandor mette a segno un film girato e interpretato 
coi fiocchi. Imperdibile. Uscirà in Italia il 06 febbraio 2014

5 Stelle








The Counselor : Il procuratore - Ridley Scott 2013




Un avvocato rampante vuole guadagnare
in fretta molti soldi e quindi si inserisce
nel giro malavitoso del traffico di droga.
Sebbene sia messo in guardia dai pericoli
di tale decisione, prosegue, tutto andrà
storto con conseguenze irreversibili...
L'accoppiata Scott-McCarthy non dà i
risultati sperati. Ridley Scott non è più
il regista di un tempo e Cormac McCarthy
non ha i fratelli Coen alle spalle come nel
fulgido Non è un paese per vecchi.
Nella prima ora si fà fatica a capire dove
il film stà andando a parare, poi vi sono
anche dei risvolti interessanti, ma tutto
assomiglia molto ad una fiction tv, con
una fotografia tipo C.S.I. L'unica cosa
degna di nota Comeron Diaz, dark lady
da brivido. Peccato.

1 Stella

Dallas Buyers Club - Jean-Marc Vallée 2013


Ron Woodroof è un cowboy texano da rodeo,
omofobo e dipendente da alcool, droga e sesso.
Alla notizia di aver contratto l'Aids e di
avere 30 giorni di vita, cerca a modo
suo di trovare una cura che almeno gli
dia un pò più di tempo e di vita.....
Il film è un apoteosi di bravura di Matthew
McConaughey ma anche di Jared Leto.
McConaughey già partendo dal fatto
che ha perso 23 chili per interpretare
il personaggio, entra in esso come un
guerriero e ne risorge vittorioso sia
per credibilità che come spessore.
La storia cruda, lacerante dei malati
di Aids che disperatamente cercavano e
cercano una cura che almeno dia sollievo,
se non guarigione, passa attraverso una
chiara denuncia verso la miopia della Food and
Drug Administration americana che come
in molti casi bada più al tornaconto in
danaro che hai malati stessi. Questo film
resterà negli annali del cinema. E di sicuro
farà incetta di premi. Imperdibile

5 Stelle