Still Life - Uberto Pasolini 2012


John May è un impiegato comunale che si occupa di organizzare  funerali a persone decedute senza parenti e senza amici. Un giorno però riesce a rintracciare la figlia dell'ennesimo morto in solitudine e...Still Life affronta e racconta una questione  enorme "la solitudine degli anziani" e la solitudine in generale. E lo affronta in maniera plumbea ma non pesante, vi è sempre una vena di commedia sottostante. John May è una persona mite, riservata, abitudinaria, "invisibile". Vive solo e cerca di dare un senso a persone sole, morte sole. Organizza funerali a spese del Municipio, cercando di trovare qualcuno che conoscesse lo scomparso. E nell'enormità di solitudine in cui e sommerso e che si ritrova ad affrontare, trova che queste persone si erano perse e rimette insieme i cocci di esistenze che avrebbero avuto bisogno di più pazienza e umiltà. Un film che fà riflettere su come ci si pone rispetto a chi ci circonda e se l'assunto "si nasce soli e si muore soli" faccia parte dei nostri valori e aspettative. La regia è essenziale, ma lucida e ci mette pochissimo a farci entrare nel film ed ad essere e vivere con il protagonista. Il tutto rafforzato da una grande interpretazione di Eddie Marsan. Premio Orrizzonti per la  miglior regia a Venezia '70.

5 Stelle

Gravity - Alfonso Cuaròn 2013


-Un gruppo di astronauti sta riparando uno
Shuttle in orbita. Vengono avvisati che uno
sciame di detriti li stà investendo, Si salveranno
solo in due e inizieranno le peripezie per
tornare sani e salvi sulla terra....
"Gravity" è un film spettacolare e non solo
 nelle immagini. Ti fa restare incollato alla
poltrona per 92 minuti senza cedimenti. Una
drammatica odissea nello spazio profondo,
e come in "All is Lost" che spero vedrete a febbraio,
per raccontare il viaggio nella vita, tra pericoli
e avversità, per ritrovare il valori più profondi
dentro di noi. Da segnalare l'ottima prova di
Sandra Bullock. (brillante, la scena in cui rientra
nella navicella dopo il gelido viaggio nello spazio
siderale e si ricompone come un feto all'interno
dell'utero materno) Non è una pellicola per agorafobici 
ne per chi soffre di vertigini. Grande cinema
ai massimi livelli spettacolari.

5 Stelle

Dietro i Candelabri - Steven Soderberg 2013


Il film narra la storia d'amore tra Liberace,
pianista virtuoso ed esuberante e il giovane
Scott, intenzionato a diventare veterinario...
Tutto è così smaccatamente gay, con luccichii
sfarzo e ambientazione kitsch che ad
Hollywood nessuno a voluto produrlo e
si è dovuto sottoporlo alla HBO nota emittente
televisiva via cavo. Il film parte con pretese
da commedia ma non ci arriva mai ad esserlo
compiutamente, tra l'altro si intuisce dopo venti minuti 
come andrà a finire la storia. Da segnalare
le due buone interpretazioni di Douglas e Damon.

2 Stelle

Blue Jasmine - Woody Allen 2013


Jasmine è una pusillanime donna di New York,
sposata ad un ricco donnaiolo che si rivelerà anche
un truffatore. Quando il matrimonio và in pezzi
si trasferisce a San Francisco nella modesta casa
di sua sorella, decisa a ricostruirsi una vita...
Se questo fosse il film di un debuttante, potremmo
gridare al miracolo. Pieno di ritmo, con una 
sceneggiatura precisa e incalzante e con un'interprete 
bravissima. Ma è opera dell'ormai ottantenne Allen, 
che per quelli come me che hanno già visto molti
suoi film suona di già visto, del solito menage
che continua a proporci pescando dall'alto dei
suoi ormai cinquant'anni di frequentazione dei
salotti di psicologi e psichiatri. Il film vale la
visione di Cate Blanchett, strepitosa.

4 Stelle 

Zoran, il mio nipote scemo - Matteo Oleotto 2013


Paolo Bressan è un alcolizzato che sogna di 
cambiar vita. Muore una sua zia Slovena e gli
lascia in eredità la custodia del nipote (scemo) 
che si rivela un fenomeno con le freccette...
Il film inizia con due uomini che giocano a dama
con dei bicchieri di vino al posto delle pedine.
Il leit-motiv di tutto il film sarà il vino bevuto,
ritratto di un Friuli fatto di alcolizzati o idioti,
Battiston interpreta una "persona cattiva" forse 
più per alternativa ad una realtà assolutamente
inconsistente che per scelta caratteriale. La
storia porta ad un lieto fine finale assolutamente
slegato dalla cattiveria e dalla vacuità sviluppata
nella narrazione. Tutto sembra una scusa per 
permettere a Battiston di dimostrare che è bravissimo.
Premiato a Venezia '70 ?

1 Stella