Quinto Potere - Bill Condon 2013




Nel 2006 WikiLeaks, pubblica dei documenti
riservati che provava un complotto per assassinare 
i membri del governo somalo. E' l'inizio di una serie
di segreti resi pubblici che ha scosso molti governi 
in tutto il mondo, Stati Uniti in primis. La rete
è il quinto potere, le informazioni e chi le gestisce ?
L'impianto del film è la classica inchiesta giornalista
dal di dentro, ma si fà fatica a seguire.
Salti temporali e interruzioni narrative non
aiutano a seguire le vicende e pian piano si 
avvitano su se stesse. Nel finale regista e 
sceneggiatore lasciano allo spettatore la
capacità di trovare significato e giudizio

2 Stelle

Appuntamenti per Appassionati


Trieste Science+Fiction
Festival della Fantascienza
30 Ottobre - 3 Novembre 2013








Torino Film Festival
22 - 30 Novembre 2013


The Bling Ring - Sofia Coppola 2013


Un gruppo di liceali si intrufola nelle case
dei divi a Hollywood per rubare soldi,
gioielli e vestiti. Pian piano commettono
errori che porteranno ad essere individuati...
Siamo in una Los Angeles dei nostri giorni,
in un liceo come tanti, fra gli studenti imperativo è:
emergere, non conta come, ma emergere. Emulare
negli atteggiamenti e nel vissuto tutto ciò che viene visto in TV, al cinema e sui rotocalchi, sentirsi divi e personaggi famosi. Vestiti, gioielli, soldi. Procurarseli derubando le
case delle star sembra la cosa più ovvia, in più, divertendosi. Per sentirsi parte del sistema immaginario e immaginifico ormai soverchiante e che non lascia via di scampo. Lo stile scelto dalla Coppola di raccontarci la storia dal di dentro, dà la sensazione che il gruppo stia facendo semplicemente una bravata e che alla fine sarà punito con poca cosa. E proprio qui sta il (parziale) pregio del film, nel rappresentare che quando si è dentro una situazione divertente e leggera senza riferimenti solidi con la realtà, tutto sembra possibile.

                                                            3 Stelle

Psycho - Hitchcock contro Van Sant



Mi sono preso la briga di confrontare i due film:
Psycho di Alfred Hitchcock 1960 - 5 Stelle
Psycho di Gus Van Sant  1998 - 1 Stella

Un remake di Psycho come è perchè.
Prendere la sceneggiatura originale, la musica,
inquadratura per inquadratura e rifare il film: a quale scopo ?
Visto il risultato, meramente commerciale per fare cassetta.
Alla visione la differenza primaria che salta all'occhio e la pulizia
interpretativa degli attori e lo spessore. Van Sant sembra
abbia girato il film in due settimane, come una sorta di
allenamento fra un film e l'altro. Addirittura sembra fatto
su commissione, tanto è la svogliatezza e la superficialità con
cui dirige gli attori. Non vi è paragone con la precisione
e l'intensità degli interpreti del film di Hitchcock.
John Gavin, Janet Leigh , Anthony Perkins, Vera Miles sembrano
extraterrestri in confronto a Vince Vaughn, Anne Heche,
Viggo Mortensen, Julianne Moore. L'altra differenza è la 
gestione della fotografia, della luce. Nel film di Alfred è
calibrata, studiata come in tutti i suoi film per rendere al massimo
la suspence; Van Sant sembra che gli interessi solo illuminare
per vedere, tralasciando una più accuratezza (fretta ?)
Inoltre si è preso alcune piccole libertà
sullo sviluppo della storia, assolutamente ininfluenti. 
Insomma un'operazione discutibile da uno dei registi
più interessanti di Hollywood.

The Grandmaster - Wong Kar Wai 2012



Il Kung-Fu come filosofia di vita, le regole,
i precetti, la disciplina. Questa la storia,
attraverso le vicende politiche della Cina
dal 1938 agli anni sessanta. Una manciata
di attori famosi, bravi e un grande regista.
Un film intimo, i combattimenti non sono
mai plateali, spettacolari, ma sono sviluppati
quasi su un corpo a corpo. La macchina da
presa indugia sui volti, sugli sguardi, privilegiando
le resa cromatica, sorretta da una fotografia
sontuosa e densa di pathos. Immagini ricercate
splendide come ci ha abituato il regista.
Il tutto porta a un risultato ambiguo, si vede,
si sente l'intenzione di dare un'idea di arti
marziali aldilà degli stereotipi fin qui visti,
ma si ha la sensazione che appartenga al
filone di "La Tigre e il Dragone" o "La
Foresta dei Pugnali Volanti" pur mantenendo
una certa magniloquenza.

3 Stelle

Cinema Muto e Documentari sui diritti Civili

Questo weekend è denso di iniziative per gli amanti del Cinema:
Pordenone Festival del Cinema Muto
dal 5 al 12 Ottobre Link 

Ferrara Festival della rivista "L'Internazionale" con una serie di documentari sui diritto umani e civili dal 4 al 6 Ottobre Link

Sacro GRA - Gianfranco Rosi 2013


Il cinema è immagini in movimento e il film di Rosi
è proprio questo. Una serie di immagini intense ed
evocative sul GRA e sulla periferia di Roma. Le sei
storie dei personaggi sono una scusa e uno stratagemma
per le immagini del film. Le suddette storie non hanno
nessun legame con l'anello e potrebbero svolgersi
ovunque. Da duecento ore di girato estrae
novantatre minuti che costituiscono il film. Se avesse
preso un "vero" direttore della fotografia il risultato
sarebbe stato più efficace e godibile.
Ci aveva abituato bene con "Below Sea Level" e
"El Sicario" ma il suo debutto ad interessarsi a luoghi
italiani resta incompiuto e labile. Se volete vedere
docu-film girati in Italia e che parlano di luoghi
italiani vi rimando a "Il Passaggio della Linea" di
Pietro Marcello 2007 o "I Panni Sporchi" di Giuseppe
Bertolucci 1980. Sacro GRA ha vinto il Leone
d'Oro a Venezia '70 ?

2 Stelle

In Trance - Danny Boyle 2013


Simon è il complice di una banda che ruba
opere d'arte, quando per colpa di un trauma
alla testa dimentica dove ha messo un quadro
da milioni di sterline i complici assoldano
un'esperta di ipnosi...Danny Boyle ci porta 
dentro una serie di ellissi temporali, realtà 
dentro realtà. Piani reali dentro piani immaginari 
e viceversa. La trance ipnotica non riguarda solo 
i protagonisti, ma probabilmente il regista vuole
portare anche la cognizione del visibile e
della narrazione dello spettatore in questo
universo ipnotico. Il film si dispiega con un
montaggio frenetico ed efficiente sorretto da
una sceneggiatura minuziosa al limite della
maniacalità, che però nuoce al senso interpretativo.

2 Stelle

Via Castellana Bandiera - Emma Dante 2013


Un'auto si perde per le viuzze di Palermo.
Due auto, una di fronte all'altra, non c'è spazio
se una delle due non fa retromarcia, qui comincia
la sfida per lasciare il passo, cruda e spietata,
fatta di attese, sguardi, dispetti e assurdità.
Emma Dante racconta una storia siciliana,
piena di rimandi a tutte le contraddizioni, caparbietà
e idiosincrasie del popolo siciliano e lo racconta
con splendida lucidità. Il realismo di stile
ci conduce dentro ad una farsa che ci ammutolisce.
Diretto ed interpretato bene, premiato con
la coppa Volpi a Venezia '70 a Elena Cotta.

3 Stelle

Elysium - Neil Blomkamp 2013


Dopo l'interessante "District 9", Blomkamp
riparte dalla stessa ambientazione. Un mondo
devastato da inquinamento, degradazione e
sovraffollamento. Il film parte più o meno con
le stesse immagini, periferie di città, bidonville
viste attraverso una lente appannata per accentuare
il senso di malsano, inquinato. I ricchi del pianeta
si sono costruiti una stazione spaziale dove vivere
e per tutto il resto del pianeta resta un sogno.
L'eroe sacrifica se stesso per fondare un
nuovo ordine mondiale in cui l'uguaglianza
sia il valore primario. Un sogno dentro al
sogno in perfetto stile american-dream
Uno sci-fi canonico come tanti, prodotti da
Hollywood, godibile e incalzante.

 2 Stelle

Le Streghe di Salem - Rob Zombie 2012


A Salem nel 1692 un gruppo di donne viene
condannato al rogo per stregoneria e da
lì nasce la maledizione che coinvolgerà...
L'Horror non è il mio genere ma qui c'è
qualcosa di piu. Rob Zombie reduce da una
serie di pellicole "trash e spazzatura" come
le definiscono i suoi detrattori, mette insieme
una serie di citazioni (Rosenary's Baby) e una
serie di idee brillanti da cui riesce a creare
suspence ben oltre i film di serie B. Un film
ipnotico, con inquietudine e allucinazioni,
che si inoltra nella paranoia senza sbavature.
Aldilà dei canoni del film di genere, dimostra
di possedere i mezzi per girare con maturità
e rivela ambizioni di autore. Uscito il 24-04-2013

3 Stelle

L'Intrepido - Gianni Amelio 2013


Antonio Albanese dopo il passo falso di Tutto, 
Tutto..Niente, Niente ritrova il piacere di stare davanti 
alla macchina da presa, ma non basta. Un uomo,
un padre, trascina la sua vita inventandosi un lavoro,
"il sostituto" di altri e fra una mansione e l'altra tenta
di avere un rapporto soddisfacente con suo figlio.
Un film sulla crisi, sulla precarietà dei nostri giorni.
In apparenza, Antonio Pane nella scelta costretta
ci stà bene e cerca di trovare un senso suo malgrado.
Amelio decide di dare un taglio "ipotetico" alla
narrazione e alle vicende del protagonista ma
scivola sul sentimentale, sul martire retorico che
conduce ad alti e bassi narrativi. La fotografia di
Bigazzi dà un segno vitale e energico, ma l'unica
cosa degna di nota viene dispiegata nel finale,

2 Stelle


Sacro GRA passando da Below Sea Level

Gianfranco Rosi ha vinto il Leone d'Oro a Venezia '70 con Sacro Gra, con l'occasione, aspettando che esca in sala, voglio parlarvi del suo 
precedente docu-film, Below Sea Level (Sotto il livello del mare). Com'è tradizione ormai, Rosi si è trasferito in Arizona all'interno di una comunità di diseredati per tre anni, e lì una volta guadagnato 
la loro fiducia ha ripreso le storie di questo gruppo di "outsider". Niente acqua, niente luce, niente case, chiese o polizia. In una zona abbandonata dall'esercito statunitense, desolatae senza nulla, solo sabbia, arbusti, caldo e solitudine, vivono
dentro auto, roulotte, tende o casette fatiscenti. Il
regista ha vissuto con loro, mangiato con loro e con lenta pazienza
è riuscito ad entrare nelle loro vicende con la macchina da 
presa ed a documentare ciò che li ha portati lì, a vivere al limite
della sopravvivenza. Inutile dire che rasentiamo il capolavoro.
Ciò che il cinema riesce a fare e che tante volte (troppe) manca
il  bersaglio. Forse con il successo di quest'ultimo film sarà
ristampato, me lo auguro.

5 Stelle

Visti a Venezia '70 - The Armstrong Lie


di Alex Gibney   2013

Il già premio oscar Gibney colpisce ancora
e ci presenta un documentario sulla bugia di Lance Armstrong
efficace ed avvincente. La macchina da presa
si insinua là, dove nessuno finora era riuscito perchè
come ammette Armstrong "quando arrivano quelli con
distintivo e pistola, non puoi più tacere" e ci consegna
un uomo disposto a tutto pur di primeggiare e purtroppo
come ci dice il regista, "barare paga" essendo Armstrong
tuttora titolare di almeno 125 milioni di dollari. Il film scorre
tra interviste e pezzi di repertorio delle vittorie di Lance, ma
il montaggio stacca e unisce attraverso una dialettica filmica
che intercede su come la vicenda si sia amalgamata a tutto
quello che girava attorno all'escalation del ciclista.

4 Stelle

Nella Casa - Francois Ozon 2012


Un professore di liceo fa leggere a sua moglie il
compito in classe di un suo studente, che si rivela
essere a puntate. I due si fanno ammaliare dalla
scrittura e ne verranno travolti...
Il cuore del film è la soggettiva dello scrittore, Ozon
sceglie di far guidare la narrazione filmica proprio
dal testo scritto che i protagonisti leggono. Il film,
è la storia del compito scritto a puntate e il compito
crea il film. La storia dentro il cinema e il cinema
dentro la storia. La coppia Lucchini-Scott Thomas
sembra saltata fuori da un film di Woody Allen e il
giovane Ernst Umhauer ha un che di diabolico.
Alla fine il regista ci lancia il suo messaggio forte
e chiaro. Le storie, in qualsiasi posto ce le raccontino,
cinema, libri o teatro ti possono cambiare la vita.
"Una vita senza storie non vale niente"

4 stelle

Solo Dio Perdona - Nicolas Winding Refn 2013



Di sicuro chi si aspettava o sperava un seguito di Drive, almeno nello stile
è restato deluso e non poco. Refn questa volta fà quasi tutto da solo.
Soggetto, sceneggiatura, regia e ci porta dentro un manga, in perfetto stile
da fumetto. Inquadrature e montaggio come in una strisca, che scena dopo
scena ti racconta la storia. Niente carrellate, niente piani sequenza, dialoghi
essenziali ha sottolineare ciò che serve. La fotografia tirata alla saturazione dei
colori in immagini splendide utili al progredire della narrazione. La storia assomiglia 
ad un western,  ma ha differenza dei western l'eroe è un eroe nero che combatte per 
sottrazione, corrotto anche lui e perso per sempre. Non c'è redenzione ma il tentativo 
di contenere i danni suo malgrado, consapevole di essere corrotto senza salvezza. 
Nei titoli di coda il regista ringrazia Jodorowsky e come i suoi film siano stati fonte di 
ispirazione nel suo lavoro, si sà, ognuno a i propri fantasmi da coltivare e di sicuro
Refn non nè è privo. Detto questo la rarefazione degli accadimenti e dello
svilupparsi della storia, costringe lo spettatore ad immaginare, in una sorta di
limbo catartico che lo porta dentro al mondo all'intercedere simbolico delle
immagini. Storia cruda e malata come  quasi tutte le storie che ci ha raccontato
il danese, emozioni e sangue senza indugi. Kristin Scott Thomas icona maledetta,
superlativa.

4 stelle

Spring Breakers - Harmony Korine 2012


Qualche tempo fa andando in ufficio un mio conoscente
mi racconto una scena a cui aveva assistito la sera prima vicino
ad un bar. "Stavo aspettando mio figlio che tornava dalla piscina
e senza volerlo ascoltai la conversazione di tre ragazze sui 18-19 anni che
chiaccheravano lì vicino." "Ciao troia, che fai ?" "Non lo vedi troia, stò
scrivendo sul telefono...."

Cambio scena 

Mi trovo dentro ad un cinema e sullo schermo sta scorrendo
Spring Breakers e i dialoghi sono gli stessi. Korine a fatto centro.
Uno degli ultimi registi sperimentali mette insieme un sacco di generi,
dalla pubblicità, l'inizio sembra una reclam di qualche compagnia telefonica
o di un gelato, al videoclip, tutta la sequenza dopo l'incipit,  al thriller poliziesco,
fino al western finale. Un film dentro il film, le protagoniste aspirano
a divertirsi, ma tutto è ispirato da cose viste come nei film o nei videogiochi.
Il modello a cui fare fede viene da immagini viste e riviste nei più
disparati luoghi soverchianti e totalitarie e le immagini diventano 
l'immaginazione stessa. Persa la capacità di creare senso, diventa 
sostitutivo affidarsi ad esse. Pochi riescono a fare tali film-dispositivo.

5 stelle


Speciale Bobbio Film Festival 2013



E la chiamano Estate                         Paolo Franchi  2012

Dopo l'incipit il film si apre con la
visione di un appartamento bianco,
tutto e bianco, mobili, pareti, pavimento.
Il bianco come colore della morte che
si consuma. Una coppia abita questo
appartamento, ma non è una coppia normale.
Lui fa del sesso con tutti fuorchè con la sua
compagna. Una regia lucida, senza fronzoli.
Dialoghi e inquadrature essenziali. Franchi
ci dà la sua versione di abbandono.

3 stelle

Speciale Bobbio Film Festival 2013



E' stato il figlio                       Daniele Ciprì  2011



Ciprì adotta come sempre il grottesco
per girare questo adattamento dell'omonimo
romanzo. Ma è solo un'apparenza, in realtà
famiglie come questa esistono davvero sparse
in tutta Italia. E' nel finale che rivela le sue
origini del sud. Parodia del fulcro della società
malata del meridione, il sacrificio deliberato per
il denaro. Grande fotografia e interpreti.
Un regista che ci darà soddisfazioni.

4 stelle

Speciale Bobbio Film Festival 2013



Bellas Mariposas                              Salavatore Mereu  2012


Il cinema è immagine e altro, ma qui
le immagini escono dallo schermo e ci
invadono, penetrano e ci portano dentro
le vicende di Cate e Luna due ragazzine
nella periferia di Cagliari circondate dal
degrado di molte periferie italiane e da
adulti inesistenti. Tutta la forza del cinema
e di ciò che riesce ad essere, quando la
macchina da presa è come un'altra amica
che agisce con loro. Mereu che deve fare
l'insegnante per mantenersi ci regala una
storia liberante.

5 stelle