Solo Dio Perdona - Nicolas Winding Refn 2013



Di sicuro chi si aspettava o sperava un seguito di Drive, almeno nello stile
è restato deluso e non poco. Refn questa volta fà quasi tutto da solo.
Soggetto, sceneggiatura, regia e ci porta dentro un manga, in perfetto stile
da fumetto. Inquadrature e montaggio come in una strisca, che scena dopo
scena ti racconta la storia. Niente carrellate, niente piani sequenza, dialoghi
essenziali ha sottolineare ciò che serve. La fotografia tirata alla saturazione dei
colori in immagini splendide utili al progredire della narrazione. La storia assomiglia 
ad un western,  ma ha differenza dei western l'eroe è un eroe nero che combatte per 
sottrazione, corrotto anche lui e perso per sempre. Non c'è redenzione ma il tentativo 
di contenere i danni suo malgrado, consapevole di essere corrotto senza salvezza. 
Nei titoli di coda il regista ringrazia Jodorowsky e come i suoi film siano stati fonte di 
ispirazione nel suo lavoro, si sà, ognuno a i propri fantasmi da coltivare e di sicuro
Refn non nè è privo. Detto questo la rarefazione degli accadimenti e dello
svilupparsi della storia, costringe lo spettatore ad immaginare, in una sorta di
limbo catartico che lo porta dentro al mondo all'intercedere simbolico delle
immagini. Storia cruda e malata come  quasi tutte le storie che ci ha raccontato
il danese, emozioni e sangue senza indugi. Kristin Scott Thomas icona maledetta,
superlativa.

4 stelle

Spring Breakers - Harmony Korine 2012


Qualche tempo fa andando in ufficio un mio conoscente
mi racconto una scena a cui aveva assistito la sera prima vicino
ad un bar. "Stavo aspettando mio figlio che tornava dalla piscina
e senza volerlo ascoltai la conversazione di tre ragazze sui 18-19 anni che
chiaccheravano lì vicino." "Ciao troia, che fai ?" "Non lo vedi troia, stò
scrivendo sul telefono...."

Cambio scena 

Mi trovo dentro ad un cinema e sullo schermo sta scorrendo
Spring Breakers e i dialoghi sono gli stessi. Korine a fatto centro.
Uno degli ultimi registi sperimentali mette insieme un sacco di generi,
dalla pubblicità, l'inizio sembra una reclam di qualche compagnia telefonica
o di un gelato, al videoclip, tutta la sequenza dopo l'incipit,  al thriller poliziesco,
fino al western finale. Un film dentro il film, le protagoniste aspirano
a divertirsi, ma tutto è ispirato da cose viste come nei film o nei videogiochi.
Il modello a cui fare fede viene da immagini viste e riviste nei più
disparati luoghi soverchianti e totalitarie e le immagini diventano 
l'immaginazione stessa. Persa la capacità di creare senso, diventa 
sostitutivo affidarsi ad esse. Pochi riescono a fare tali film-dispositivo.

5 stelle


Speciale Bobbio Film Festival 2013



E la chiamano Estate                         Paolo Franchi  2012

Dopo l'incipit il film si apre con la
visione di un appartamento bianco,
tutto e bianco, mobili, pareti, pavimento.
Il bianco come colore della morte che
si consuma. Una coppia abita questo
appartamento, ma non è una coppia normale.
Lui fa del sesso con tutti fuorchè con la sua
compagna. Una regia lucida, senza fronzoli.
Dialoghi e inquadrature essenziali. Franchi
ci dà la sua versione di abbandono.

3 stelle

Speciale Bobbio Film Festival 2013



E' stato il figlio                       Daniele Ciprì  2011



Ciprì adotta come sempre il grottesco
per girare questo adattamento dell'omonimo
romanzo. Ma è solo un'apparenza, in realtà
famiglie come questa esistono davvero sparse
in tutta Italia. E' nel finale che rivela le sue
origini del sud. Parodia del fulcro della società
malata del meridione, il sacrificio deliberato per
il denaro. Grande fotografia e interpreti.
Un regista che ci darà soddisfazioni.

4 stelle

Speciale Bobbio Film Festival 2013



Bellas Mariposas                              Salavatore Mereu  2012


Il cinema è immagine e altro, ma qui
le immagini escono dallo schermo e ci
invadono, penetrano e ci portano dentro
le vicende di Cate e Luna due ragazzine
nella periferia di Cagliari circondate dal
degrado di molte periferie italiane e da
adulti inesistenti. Tutta la forza del cinema
e di ciò che riesce ad essere, quando la
macchina da presa è come un'altra amica
che agisce con loro. Mereu che deve fare
l'insegnante per mantenersi ci regala una
storia liberante.

5 stelle

Speciale Bobbio Film Festival 2013



Salvo                      Fabio Grassadonia & Antonio Piazza  2013


Un killer della mafia si ripara dentro una casa dopo
aver portato a termine il suo lavoro di morte,
vi trova una giovane donna cieca e l'incontro
sarà fatale...Noir coi fiocchi con citazioni al
western, il film ci porta dentro la percezione di
Rita del mondo che la circonda con esperienze
sonore e visive non comuni. Diretto ed interpretato
con perizia maniacale ci mostra cosa riesca
a fare il cinema e ciò che dovrebbe essere.
I due protagonisti a dire poco straordinari.
Grande film made in Italy. Gran Prix
Revelation France 4. Semaine de la Critique
al 52 festival di Cannes 2013

5 stelle